Dopo una notte temporalesca, la Visitazione si presenta sul campo
del San Martino. Il terreno di gioco tiene bene a parte l'area verso
la quale i nostri iniziano ad attaccare. Capezzuto cambia solo 1
elemento dalla giornata precedente: Pomilla tra i pali, difeso da
Arnone, Dellapiana, Damosso e Gian Paolo Scarpa. A centrocampo
Mannino, Novo, Albisino e Camoletto. In attacco Russo supportato da
Piazza.
In questa giornata di campionato, purtroppo, i nostri non brillano e
il loro inizio è ancora più terrificante del solito. Pur cercando la
triangolazione e tenendo il possesso di palla, la Visitazione
rischia in 2 occasioni nette: i centrali della difesa non tengono al
meglio la linea e il veloce numero 19 avversario ci va a nozze.
Damosso si rende protagonista in negativo uscendo in maniera
avventata prima e non arrivando su un lungo lancio poco dopo, ma
Pomilla vuol mantenere la sua porta immacolata e con la solita
reattività esce tempestivamente sui piedi dell'avversario rubandogli
il pallone. Anche la fase offensiva non sembra così ispirata:
Camoletto è abile nell'inserirsi dalla fascia, ma il suo mancino
finisce debolmente fuori. Mannino, dopo una tambureggiante azione di
Arnone che viene abbattuto in area, non trova la porta e qualche
minuto più tardi, sempre il nostro numero 22 spreca un tap in da
buona posizione dopo una respinta corta del portiere su conclusione
da fuori di Novo. Gli ospiti non giocano bene coralmente, ma trovano
il vantaggio con un'iniziativa personale di Russo che raccoglie un
cambio di gioco di Mannino e, di collo con una saetta mancina,
toglie le ragnatele dell'incrocio lontano. Lo spettacolo offerto ai
pochi spettatori è scarso e le ultime occasioni, prima del duplice
fischio del direttore di gara, arrivano solo da calcio da fermo.
Prima una punizone di Mannino finisce alta, poi un'altra di Russo
finisce a lato e per poco Damosso non trova la deviazione vincente.
Nella seconda frazione, la partita non decolla, anzi peggiora,
soprattutto per i nostri: il San Martino cresce e ricerca con più
convinzione il gol del pareggio, ma le sue azioni vengono ben
bloccate dalla fase difensiva della Visitazione. Pomilla è costretto
solo ad interventi di normale amministrazione. I nostri, pur
arrancando si rendono pericolosi su contropiedi. Praticamente è lo
stesso copione del primo tempo, ma con i ruoli invertiti. Russo
viene atterrato in area, ma l'arbitro fa cenno di proseguire.
Camoletto devia di testa un ottimo angolo di Piazza, ma la sua mira
è troppo alta. Mannino conquista una punizione dal limite dopo uno
scorretto tocco di mano, ma il suo tiro viene respinto da una
barriera forse posizionata troppo vicino. Il gol del San Martino
arriva per premiare i padroni di casa e il loro possesso palla. Il
numero 11 si incunea bene tra Dellapiana e Damosso e conclude con un
palo gol dal limite dell'area piccola una pregevole azione svoltasi
sulla fascia destra dei nostri. La Visitazione comunque non ci sta.
Seppur in maniera disordinata torna subito ad offendere. Piazza
viene fermato per un più che dubbio fuorigioco a causa di un
disinteressatissimo Russo. Ma per lui la gioia del gol è solo
rimandata: Novo spizza di testa una punizione dalla trequarti di
Damosso a favore di Camoletto che viene atterrato platealmente in
area. E' rigore e il nostro numero 7 fredda con un rasoterra
l'estremo difensore avversario che intuisce, ma deve arrendersi.
Capezzuto capisce che il quarto d'ora che separa i suoi dal triplice
fischio potrebbe nascondere delle insidie e corre ai ripari
inserendo energie fresche: Taverniti per Camoletto e Cristian Scarpa per
Piazza. Inoltre l'infortunio di Gian Paolo Scarpa costringe
l'allenatore ad un cambio con Savasta. I nostri contengono bene, ma
arretrano molto e nel finale rischiano troppo a causa di un paio di
mischie furibonde in area. Per fortuna l'unico tiro pericoloso finisce a lato dello specchio di Pomilla.
Una partita giocata con agonismo, ma con parecchio disordine da parte di
tutti i reparti. Il risultato a favore dei nostri nasconde però tutte
le pecche e consente alla Visitazione di restare in scia del Pinelli.